Discussione:
[Masci] i 150 anni dell'unità
(troppo vecchio per rispondere)
Giuseppe Prochilo
2011-02-14 12:35:20 UTC
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Giovanni nella sua e- mail "ma no, che ci siamo!" mi stimola. Sarà una ulteriore provocazione? sarò scomunicato? Devo dirvi che da meridionale (calabrese doc) non me ne frega più di tanto. La tanto conclamata unità d'Italia è sempre stata vista, da chi (meridionale) cerca di documentarsi con il poco materiale esistente in giro, come una aggressione operata dai savoia al popolo meridionale, con relativa annessione di terre, macchinari di fabbriche, beni, etc. etc. in pratica con la distruzione totale di un modello economico- sociale che era vivo e prospero. Basta andare a guardare le statistiche e la storia vera, non quella addomesticata savoiarda e fascista. Il fenomeno del "brigantaggio" va letto nella sua vera essenza, non a caso è stato un fenomeno diretto unicamente contro le "truppe di occupazione". La stessa lettura di frange di storia sfuggite alla censura di regime evidenziano le atrocità commesse contro il popolo meridionale. Lo svuotamento delle forze giovani del meridione inizia alcuni anni dopo l'unità e arriva ai massimi con la perdita totale di ogni speranza da parte dei meridionali. Lo testimoniano le rovine degli "opifici", mute testimonianze di attività industriali e artigianali distrutti, svuotati da tutti i macchinari avviati nel nord. A distanza di 150 anni il sud non è stato minimamente "risarcito" e di volta in volta preso in giro con le iniziative più strampalate; vi ricordate la Cassa per il mezzogiorno? è servita ad arricchire qualcuno e a mettere un paravento alle richieste dei meridionali (vale per tutto il noto episodio delle "vacche di Fanfani"). Ogni tanto qualcuno, per dare il contentino, le spara grosse: "Il Quinto Centro Siderurgico"; La Centrale a Carbone; Il Porto di Gioia Tauro; etc. La Salerno Reggio Calabria è come la tela di Penelope e serve solo, come tante altre iniziative, a foraggiare le associazioni criminali. E intanto? intanto chi vuole lavorare emigra.
Buona strada da un emigrante
Pino Prochilo - Scout Adulto
Stefano Orlandi
2011-02-14 13:58:24 UTC
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Se fosse scritto su facebook avrei cliccato su " Mi piace".Ed io che
pensavo di essere tra i pochi a pensarla in qule modo.Pino però hai
dimenticato il ponte sullo stretto.
Ciao
Stefano Orlandi,che l'emigrante lo ha fatto da piccolo insieme alla sua
famiglia
Post by Giuseppe Prochilo
Giovanni nella sua e- mail "ma no, che ci siamo!" mi stimola. Sarà una ulteriore provocazione? sarò scomunicato? Devo dirvi che da meridionale (calabrese doc) non me ne frega più di tanto. La tanto conclamata unità d'Italia è sempre stata vista, da chi (meridionale) cerca di documentarsi con il poco materiale esistente in giro, come una aggressione operata dai savoia al popolo meridionale, con relativa annessione di terre, macchinari di fabbriche, beni, etc. etc. in pratica con la distruzione totale di un modello economico- sociale che era vivo e prospero. Basta andare a guardare le statistiche e la storia vera, non quella addomesticata savoiarda e fascista. Il fenomeno del "brigantaggio" va letto nella sua vera essenza, non a caso è stato un fenomeno diretto unicamente contro le "truppe di occupazione". La stessa lettura di frange di storia sfuggite alla censura di regime evidenziano le atrocità commesse contro il popolo meridionale. Lo svuotamento delle forze giovani del meridione inizia alcuni anni dopo l'unità e arriva ai massimi con la perdita totale di ogni speranza da parte dei meridionali. Lo testimoniano le rovine degli "opifici", mute testimonianze di attività industriali e artigianali distrutti, svuotati da tutti i macchinari avviati nel nord. A distanza di 150 anni il sud non è stato minimamente "risarcito" e di volta in volta preso in giro con le iniziative più strampalate; vi ricordate la Cassa per il mezzogiorno? è servita ad arricchire qualcuno e a mettere un paravento alle richieste dei meridionali (vale per tutto il noto episodio delle "vacche di Fanfani"). Ogni tanto qualcuno, per dare il contentino, le spara grosse: "Il Quinto Centro Siderurgico"; La Centrale a Carbone; Il Porto di Gioia Tauro; etc. La Salerno Reggio Calabria è come la tela di Penelope e serve solo, come tante altre iniziative, a foraggiare le associazioni criminali. E intanto? intanto chi vuole lavorare emigra.
Buona strada da un emigrante
Pino Prochilo - Scout Adulto
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Masci mailing list
http://list.scoutnet.org/lists/listinfo/masci
polarstar\@iol\.it
2011-02-14 14:31:54 UTC
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Carissimo,

credo che la tua mail non faccia molto bene ad una riflessione seria sul perchè sia bene festeggiare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia e supporta ancora una volta di più la necessità di fermarsi e riflettere su questo tema. Non sono uno storico e non voglio fare analisi scorrette. Credo che i termini della questione vadano riportati al concetto vero che è quello dell'unità di un popolo che in centocinquantanni, per errori da parte di tutti, non ha saputo coagularsi in modo serio e con una visione strategica su valori veramente condivisi. Festeggiare l'Unità d'Italia vuol dire ripensare ai valori fondanti, che nascono da una cultura millenaria, di un popolo che ha saputo dare al mondo un patrimonio di civiltà e progresso quasi unico (ti invito a leggere il testo del discorso di J.F.Kennedy del 1961 in occasione della celebrazione del 1° centanario dell'Unità d'Italia. Lo trovi sul sito www.mascipiemonte.it). In un momento storico come quello che si sta vivendo ora, nel nostro paese, riscoprire ciò che ci unisce può aiutarci ad uscire da una situazione difficile, consapevoli che abbiamo, centocinquantanni fa intrapreso una strada comune, coscienti di avere fatto degli errori ma anche di avere, insieme portato una nazione ad essere protagonista nel mondo. Festeggiare l'Unità d'Italia è valorizzare anche le singole realtà perchè è dalla diversità che nasce la ricchezza (il motto degli Stati Uniti è "E Plurimus unum"). Non credo che tu debba avere paura della Festa dell'Unità d'Italia ma di un falso federalismo che lascia gli ultimi veramente ultimi.
Poi un'ultima considerazione: la nostra promessa scout ci dice " prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere (...)verso il mio paese". Credo che questo significhi per lavorare per in bene comune, perchè certe anomalie (quelle che tu indichi nella parte finale della tua lettera) vengano smascherate e denunciate. L'Unità d'Italia si festeggia con e non contro.

Fraternamente

Alessandro MOLINARIO
Castoro Geniale
Comunità Rivoli - Stella Polare





Giovanni nella sua e- mail "ma no, che ci siamo!" mi stimola. Sarà una ulteriore provocazione? sarò scomunicato? Devo dirvi che da meridionale (calabrese doc) non me ne frega più di tanto. La tanto conclamata unità d'Italia è sempre stata vista, da chi (meridionale) cerca di documentarsi con il poco materiale esistente in giro, come una aggressione operata dai savoia al popolo meridionale, con relativa annessione di terre, macchinari di fabbriche, beni, etc. etc. in pratica con la distruzione totale di un modello economico- sociale che era vivo e prospero. Basta andare a guardare le statistiche e la storia vera, non quella addomesticata savoiarda e fascista. Il fenomeno del "brigantaggio" va letto nella sua vera essenza, non a caso è stato un fenomeno diretto unicamente contro le "truppe di occupazione". La stessa lettura di frange di storia sfuggite alla censura di regime evidenziano le atrocità commesse contro il popolo meridionale. Lo svuotamento delle forze giovani del meridione inizia alcuni anni dopo l'unità e arriva ai massimi con la perdita totale di ogni speranza da parte dei meridionali. Lo testimoniano le rovine degli "opifici", mute testimonianze di attività industriali e artigianali distrutti, svuotati da tutti i macchinari avviati nel nord. A distanza di 150 anni il sud non è stato minimamente "risarcito" e di volta in volta preso in giro con le iniziative più strampalate; vi ricordate la Cassa per il mezzogiorno? è servita ad arricchire qualcuno e a mettere un paravento alle richieste dei meridionali (vale per tutto il noto episodio delle "vacche di Fanfani"). Ogni tanto qualcuno, per dare il contentino, le spara grosse: "Il Quinto Centro Siderurgico"; La Centrale a Carbone; Il Porto di Gioia Tauro; etc. La Salerno Reggio Calabria è come la tela di Penelope e serve solo, come tante altre iniziative, a foraggiare le associazioni criminali. E intanto? intanto chi vuole lavorare emigra.
Post by Giuseppe Prochilo
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Pino Prochilo - Scout Adulto
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dino Di Cicco
2011-02-14 16:38:05 UTC
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saluto Pino affettuosamente, ma non riesco a condividere le sue
affermazioni.
Come persona di cultura settentrionale, malgrado il cognome, avendo vissuto
per 25 anni a Napoli, avendo studiato a Napoli sociologia del sottosviluppo
merdionale e storia economica del mezzogiorno, con docenti meridionali, sono
comunque di idea diametralmete opposta, ma non ho voglia di dissertire su
questo.
Vorrei solo ricordare che Croce (napoletano) diceva che non esiste storia
antica o moderna, la storia è solo contemporanea perchè rispecchia le idee e
la coltura di chi la scrive.
Per cui i meridionali affermeranno sempre di essere stati deubati ed i
settentrionali affermeranno sempre di aver pagato.
A me non interessa la soluzione, perchè "la verità non è di questo mondo" ma
solo interessa affermare che non è esprimendo giudizi che si ottiene
qualcosa, ma solo superando le ideologie ed i preconcetti.
Io sono fiero di essere italiano., malgrado tutto, perchè ritengo che sia
una un'esperienza da ricordare e da diffondere e perchè come scout e come
cattolico ritengo che quello che ci unisce è superiore a quello che ci
divide,sempre e comunque,
L'unità d'Italia potrebbe essere un esempio da proporre in un momento in cui
le divisioni trionfano.
Gli Austriaci dell'Alto adige potrebbero. ad esempio, ricordare quanto
l'Italia li abbia rispettati e premiati (ECONOMICAMENTE) e così via....
Siamo tutti frateli malgrado le bandiere.
Non è certo il Belgio, o l'ex jugoslavia che devono essere da esempio.
Non voglio dilungarmi, ma parlare di Pace e suggerire divisioni o
distinzioni non mi sembra la stessa strada.
Fraternamente

Dino


----- Original Message -----
From: "Giuseppe Prochilo" <***@tin.it>
To: "Masci Lista e-mail" <***@scoutnet.org>
Sent: Monday, February 14, 2011 1:35 PM
Subject: [Masci] i 150 anni dell'unità


Giovanni nella sua e- mail "ma no, che ci siamo!" mi stimola. Sarà una
ulteriore provocazione? sarò scomunicato? Devo dirvi che da meridionale
(calabrese doc) non me ne frega più di tanto. La tanto conclamata unità
d'Italia è sempre stata vista, da chi (meridionale) cerca di documentarsi
con il poco materiale esistente in giro, come una aggressione operata dai
savoia al popolo meridionale, con relativa annessione di terre, macchinari
di fabbriche, beni, etc. etc. in pratica con la distruzione totale di un
modello economico- sociale che era vivo e prospero. Basta andare a guardare
le statistiche e la storia vera, non quella addomesticata savoiarda e
fascista. Il fenomeno del "brigantaggio" va letto nella sua vera essenza,
non a caso è stato un fenomeno diretto unicamente contro le "truppe di
occupazione". La stessa lettura di frange di storia sfuggite alla censura di
regime evidenziano le atrocità commesse contro il popolo meridionale. Lo
svuotamento delle forze giovani del meridione inizia alcuni anni dopo
l'unità e arriva ai massimi con la perdita totale di ogni speranza da parte
dei meridionali. Lo testimoniano le rovine degli "opifici", mute
testimonianze di attività industriali e artigianali distrutti, svuotati da
tutti i macchinari avviati nel nord. A distanza di 150 anni il sud non è
stato minimamente "risarcito" e di volta in volta preso in giro con le
iniziative più strampalate; vi ricordate la Cassa per il mezzogiorno? è
servita ad arricchire qualcuno e a mettere un paravento alle richieste dei
meridionali (vale per tutto il noto episodio delle "vacche di Fanfani").
Ogni tanto qualcuno, per dare il contentino, le spara grosse: "Il Quinto
Centro Siderurgico"; La Centrale a Carbone; Il Porto di Gioia Tauro; etc.
La Salerno Reggio Calabria è come la tela di Penelope e serve solo, come
tante altre iniziative, a foraggiare le associazioni criminali. E intanto?
intanto chi vuole lavorare emigra.
Buona strada da un emigrante
Pino Prochilo - Scout Adulto
Stefano Orlandi
2011-02-14 17:06:48 UTC
Permalink
Carissimi,non credo che qui si voglia discutere l'unità della nostra
Italia o il sentirsi più o meno italiani:questi discorsi li lasciamo a
certa gente che indossa la camicia verde.Pino invece pone un altro
problema e dice " a distanza di 150 anni il sud non è stato minimamente
risarcito" ed ancora oggi le leggi approvate dalla Gelmini penalizzano
il sud ,il federalismo che vuole questo governo penalizzerà ancora di
più il sud.E' facile dire rimboccatevi le maniche...ma veramente
pensate che siamo fannulloni e parassiti? La questione meridionale è
sempre lì sul tavolo e non fa comodo a nessuno risolverla.
Allora festeggiamo pure questa unità d' Italia ma non mi dite che sud e
nord sono uniti ..perchè non lo sono mai stati.
Ciao a tutti,

Stefano

PS Però è bello che davanti ad argomenti seri ci infervoriamo e
discutiamo,a muso duro forse ma con lealtà.Questo è il segno che ci
siamo e ci saremo sempre.
Franz
2011-02-14 18:01:12 UTC
Permalink
Penso che vi sono molti altri meridionali, e non solo, che hanno letto la
storia "ignorata" dell'occupazione del centro - meridione da parte delle
truppe piemontesi e di finti eroi, comunque VIVA L'ITALIA.

Buona Strada.
Franz
 Skype: franz4814  www.masci-battipaglia2.it

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Guidate altri alla felicità, e arrecherete felicità a voi stessi e, nel fare
ciò, farete ciò che Dio vuole da voi.
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-----Messaggio originale-----
Da: masci-***@scoutnet.org [mailto:masci-***@scoutnet.org] Per conto
di Stefano Orlandi
Inviato: lunedì 14 febbraio 2011 14:58
A: ***@scoutnet.org
Oggetto: Re: [Masci] i 150 anni dell'unità

Se fosse scritto su facebook avrei cliccato su " Mi piace".Ed io che
pensavo di essere tra i pochi a pensarla in qule modo.Pino però hai
dimenticato il ponte sullo stretto.
Ciao
Stefano Orlandi,che l'emigrante lo ha fatto da piccolo insieme alla sua
famiglia
Post by Giuseppe Prochilo
Giovanni nella sua e- mail "ma no, che ci siamo!" mi stimola. Sarà una
ulteriore provocazione? sarò scomunicato? Devo dirvi che da meridionale
(calabrese doc) non me ne frega più di tanto. La tanto conclamata unità
d'Italia è sempre stata vista, da chi (meridionale) cerca di documentarsi
con il poco materiale esistente in giro, come una aggressione operata dai
savoia al popolo meridionale, con relativa annessione di terre, macchinari
di fabbriche, beni, etc. etc. in pratica con la distruzione totale di un
modello economico- sociale che era vivo e prospero. Basta andare a guardare
le statistiche e la storia vera, non quella addomesticata savoiarda e
fascista. Il fenomeno del "brigantaggio" va letto nella sua vera essenza,
non a caso è stato un fenomeno diretto unicamente contro le "truppe di
occupazione". La stessa lettura di frange di storia sfuggite alla censura di
regime evidenziano le atrocità commesse contro il popolo meridionale. Lo
svuotamento delle forze giovani del meridione inizia alcuni anni dopo
l'unità e arriva ai massimi con la perdita totale di ogni speranza da parte
dei meridionali. Lo testimoniano le rovine degli "opifici", mute
testimonianze di attività industriali e artigianali distrutti, svuotati da
tutti i macchinari avviati nel nord. A distanza di 150 anni il sud non è
stato minimamente "risarcito" e di volta in volta preso in giro con le
iniziative più strampalate; vi ricordate la Cassa per il mezzogiorno? è
servita ad arricchire qualcuno e a mettere un paravento alle richieste dei
meridionali (vale per tutto il noto episodio delle "vacche di Fanfani").
Ogni tanto qualcuno, per dare il contentino, le spara grosse: "Il Quinto
Centro Siderurgico"; La Centrale a Carbone; Il Porto di Gioia Tauro; etc.
La Salerno Reggio Calabria è come la tela di Penelope e serve solo, come
tante altre iniziative, a foraggiare le associazioni criminali. E intanto?
intanto chi vuole lavorare emigra.
Post by Giuseppe Prochilo
Buona strada da un emigrante
Pino Prochilo - Scout Adulto
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orlandoaltomare\@libero\.it
2011-02-14 21:07:02 UTC
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Due frati,uno giovane e uno anziano di buon mattino uscirono dal convento per andare in città.Li sorprese la pioggia,presso le strisce pedonali,videro una fanciulla in difficoltà il frate più anziano prese tra le braccia la fanciulla e attraversò la strada.Durante il ritorno al convento il giovane frate rimproverò il frate anziano ricordandogli che a loro non era permesso di tenere tra le braccia una ragazza. Il frate anziano con dolcezza gli rispose che la ragazza l'aveva lasciata sull'altra sponda della strada in città, mentre lui la portava ancora in braccio.
Non serve riprendere la storia passata non siamo in grado di modificarla di una virgola.La storia del sud è quella che stiamo costruendo noi ora,non costa nulla sforzarci di promuovere una riconciliazione generale,festeggiando il 150°
Premesso che ogni uomo è unico e diverso da ogni altro uomo, ognuno con la propria storia,credo che sia importante far prevalere su ogni altra contraposizione il desiderio di unità,di rispetto reciproco di riconciliazione cominciando dal nostro vicino più prossimo.
Tutto questo non è automatico,credo sia necessario prima riconciliarsi con la propria storia personale,per essere in grado di riconciliarsi con il prossimo.
Un abbraccio a tutti Orlando
Post by Stefano Orlandi
Carissimi,non credo che qui si voglia discutere l'unità della nostra
Italia o il sentirsi più o meno italiani:questi discorsi li lasciamo a
certa gente che indossa la camicia verde.Pino invece pone un altro
problema e dice " a distanza di 150 anni il sud non è stato minimamente
risarcito" ed ancora oggi le leggi approvate dalla Gelmini penalizzano
il sud ,il federalismo che vuole questo governo penalizzerà ancora di
più il sud.E' facile dire rimboccatevi le maniche...ma veramente
pensate che siamo fannulloni e parassiti? La questione meridionale è
sempre lì sul tavolo e non fa comodo a nessuno risolverla.
Allora festeggiamo pure questa unità d' Italia ma non mi dite che sud e
nord sono uniti ..perchè non lo sono mai stati.
Ciao a tutti,
Stefano
PS Però è bello che davanti ad argomenti seri ci infervoriamo e
discutiamo,a muso duro forse ma con lealtà.Questo è il segno che ci
siamo e ci saremo sempre.
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2011-02-14 21:41:51 UTC
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Due frati,uno giovane e uno anziano di buon mattino uscirono dal convento per andare in città.Li sorprese la pioggia,presso le strisce pedonali,videro una fanciulla in difficoltà il frate più anziano prese tra le braccia la fanciulla e attraversò la strada.Durante il ritorno al convento il giovane frate rimproverò il frate anziano ricordandogli che a loro non era permesso di tenere tra le braccia una ragazza. Il frate anziano con dolcezza gli rispose che la ragazza l'aveva lasciata sull'altra sponda della strada in città, mentre lui la portava ancora in braccio.
Non serve riprendere la storia passata non siamo in grado di modificarla di una virgola.La storia del sud è quella che stiamo costruendo noi ora,non costa nulla sforzarci di promuovere una riconciliazione generale,festeggiando il 150°
Premesso che ogni uomo è unico e diverso da ogni altro uomo, ognuno con la propria storia,credo che sia importante far prevalere su ogni altra contraposizione il desiderio di unità,di rispetto reciproco di riconciliazione cominciando dal nostro vicino più prossimo.
Tutto questo non è automatico,credo sia necessario prima riconciliarsi con la propria storia personale,per essere in grado di riconciliarsi con il prossimo.
Un abbraccio a tutti Orlando
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Carissimi,non credo che qui si voglia discutere l'unità della nostra
Italia o il sentirsi più o meno italiani:questi discorsi li lasciamo a
certa gente che indossa la camicia verde.Pino invece pone un altro
problema e dice " a distanza di 150 anni il sud non è stato minimamente
risarcito" ed ancora oggi le leggi approvate dalla Gelmini penalizzano
il sud ,il federalismo che vuole questo governo penalizzerà ancora di
più il sud.E' facile dire rimboccatevi le maniche...ma veramente
pensate che siamo fannulloni e parassiti? La questione meridionale è
sempre lì sul tavolo e non fa comodo a nessuno risolverla.
Allora festeggiamo pure questa unità d' Italia ma non mi dite che sud e
nord sono uniti ..perchè non lo sono mai stati.
Ciao a tutti,
Stefano
PS Però è bello che davanti ad argomenti seri ci infervoriamo e
discutiamo,a muso duro forse ma con lealtà.Questo è il segno che ci
siamo e ci saremo sempre.
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2011-02-15 10:54:29 UTC
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From: <***@iol.it>
To: "masci" <***@scoutnet.org>
Sent: Monday, February 14, 2011 3:31 PM
Subject: Re: [Masci] i 150 anni dell'unità


Carissimo,

credo che la tua mail non faccia molto bene ad una riflessione seria sul
perchè sia bene festeggiare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia e
supporta ancora una volta di più la necessità di fermarsi e riflettere su
questo tema. Non sono uno storico e non voglio fare analisi scorrette. Credo
che i termini della questione vadano riportati al concetto vero che è quello
dell'unità di un popolo che in centocinquantanni, per errori da parte di
tutti, non ha saputo coagularsi in modo serio e con una visione strategica
su valori veramente condivisi. Festeggiare l'Unità d'Italia vuol dire
ripensare ai valori fondanti, che nascono da una cultura millenaria, di un
popolo che ha saputo dare al mondo un patrimonio di civiltà e progresso
quasi unico (ti invito a leggere il testo del discorso di J.F.Kennedy del
1961 in occasione della celebrazione del 1° centanario dell'Unità d'Italia.
Lo trovi sul sito www.mascipiemonte.it). In un momento storico come quello
che si sta vivendo ora, nel nostro paese, riscoprire ciò che ci unisce può
aiutarci ad uscire da una situazione difficile, consapevoli che abbiamo,
centocinquantanni fa intrapreso una strada comune, coscienti di avere fatto
degli errori ma anche di avere, insieme portato una nazione ad essere
protagonista nel mondo. Festeggiare l'Unità d'Italia è valorizzare anche le
singole realtà perchè è dalla diversità che nasce la ricchezza (il motto
degli Stati Uniti è "E Plurimus unum"). Non credo che tu debba avere paura
della Festa dell'Unità d'Italia ma di un falso federalismo che lascia gli
ultimi veramente ultimi.
Poi un'ultima considerazione: la nostra promessa scout ci dice " prometto
sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere (...)verso
il mio paese". Credo che questo significhi per lavorare per in bene comune,
perchè certe anomalie (quelle che tu indichi nella parte finale della tua
lettera) vengano smascherate e denunciate. L'Unità d'Italia si festeggia con
e non contro.

Fraternamente

Alessandro MOLINARIO
Castoro Geniale
Comunità Rivoli - Stella Polare

"Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono!" è questa una
splendida canzone di Giorgio Gaber che sottolinea il mio stato d'animo
quando sento parlare entusiasticamente (ma con gli occhi volutamente chiusi)
di festeggiamenti per "l'unità di Italia". L'Italia è unita? è questa una
domanda che dobbiamo porci. Cosa vuol dire unità? il matrimonio, che è una
delle forme più alte di unione tra due soggetti, recita una formula
abbastanza precisa, talmente nota che è inutile ripeterla, ma che impegna
nei confronti dell'altra persona in toto. Qualcuno ha confuso il mio sfogo
con il non "amor patrio"; a questi dico: l'amor patrio e l'identificazione
con il paese in cui si è nati e si vive non sono messi in discussione.
L'Italia è il mio paese, l'amo profondamente, come l'amarono sempre tutti
coloro che, anche se comandati da generali imbecilli, si lanciarono in
assalti alla baionetta contro le mitragliatrici austriache; ho uno zio di 22
anni sepolto nel Sacrario di Schio. Oggi questa conclamata "Unità" si avvia
a distanziare ancora di più il meridione, con la scusa che siamo un popolo
di lazzaroni, di scansafatiche, di ndranghitisti, mafiosi, camorristi, sacro
corona ...isti, etc. cerca di affrancare i "viruosi del nord" con un
federalismo "pro domo loro".
Vivo da quasi cinquanta anni al nord e stranamente le forme di mafia qui
vigenti hanno nomi diversi e molto più indicanti virtù. Agli amici che
sottolineano aspetti economico- sociali prima e dopo l'unità regalo un solo
dato: il prodotto interno lordo (P.I.L.) del regno borbonico era otto volte
il p.i.l. del regno Sabaudo; non che questo sia l'unico segnale, ma il
crollo totale dell'economia e l'impoverimento del sud operato dai Savoia
deve ancora trovare riparazione. Nel frattempo il sud è bene che stia così,
arretrato, sporco, non si può dire ignorante perchè non essendoci posti di
lavoro i giovani del sud sono costretti a studiare (avere il pezzo di carta
per partecipare ai concorsi che offrono un posto sicuro). Le poche
iniziative fatte nel e per il sud sono preda delle organizzazioni criminali
(lo si scopre sempre "a posteriori"). Avrei mille esempi per dimostrare la
noncuranza e in alcuni casi la malafede che hanno relegato il sud al ruolo
che oggi occupa; eppure ricordo che nel 1961, in occasione del centenario
dell'unità di Italia; trovandomi a Torino alla mostra del centenario con la
scuola (facevo l'ultimo anno delle superiori) sentii con piacere dotti
conferenzieri progettare il ruolo di "Florida d'Europa" alle regioni
meridionali d'Italia, "baciati dal sole, da un mare splendido, da una natura
rigogliosa e da un popolo accogliente come pochi".
Non ho paura della festa dell'unità, ma non festeggerò fino a quando nonn
vedrò che l'unità tanto conclamata non sia stata veramente realizzata. Ma ho
la certezza che coi tempi che corrono non farò in tempo a vederne
l'attuazione.

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