Discussione:
[Masci] Il papa, la pedofilia ed i giornalisti
(troppo vecchio per rispondere)
Giovanni Caluri
2010-09-18 20:01:20 UTC
Permalink
Credo doveroso riportare questo articolo.
Se non altro per avere un'idea di come funziona
il giornalismo Italiano.
Non mi risulta che Avvenire sia letto molto nel
nostro ambiente...


E NOI?


--
.---.
(..Š..)
-_______..Š.._______-
(-.-<_..\.Š./.._>-_-)
..-_-<_..\+/._>-_-
.......GioVanni- Caluri

***@alice.it
(Lupo Volante)
ScoutTag Regina Margherita (TO) (MASCI) A.S.
-------------------------------------------------

Avvenire - oggi, Sabato 18 Settembre 2010 pagina 4

Sulla stampa solo pedofilia. Il viaggio ridotto a un «mea culpa»

periscopio



di Umberto Folena

Gli avverbi? Tutti sotto stretto controllo. Specialmente quelli lunghini.
Altrimenti rischiano di sparire. Prendiamo il Santo Padre.
E la pedofilia.
In volo, al volo, così si esprime testualmente:
«L’autorità della Chiesa non è stata sufficientemente vigilante e decisa e
veloce».
Sufficientemente... avverbio lungo e scomodo, un tiranno mangiaspazio
per i titoli.
Meglio correggere il Papa.
La Repubblica opta per l’abolizione: «La Chiesa non ha vigilato».
Non ha vigilato affatto, non ha vigilato per niente. Omissione totale.
La Stampa a ruota: «Non abbiamo vigilato».
Libero non conosce le mezze misure: «Non abbiamo vigilato».
Anche il Giornale: «La Chiesa non è stata vigile».
E il Sole 24 ore: «La Chiesa non ha vigilato».
Il Riformista si modera: «Poco vigilante».
Il Tempo va giù duro: «Non abbiamo vigilato».
Idem il Mattino : «Non abbiamo vigilato».
È sufficientemente chiaro? Una frase detta al volo in volo diventa,
nei titoli dei principali quotidiani italiani, il riassunto
dell’intera prima intensa giornata britannica del Papa.
Scelta che neanche i più diretti interessati, i quotidiani inglesi,
hanno fatto: «Missione improbabile » è il titolo di prima di
The Independent, che evoca una parabola: «Il suo messaggio è
destinato a cadere su terreno sassoso?».
E The Times, nei giorni in cui il Regno ricorda i 70 anni dalla
Battaglia d’Inghilterra, titola: «La battaglia della fede.
Il Papa chiama il popolo britannico ad abbracciare i valori della fede».
E proprio questo è stato il senso della prima giornata di Benedetto XVI.
Invece un’altra espressione che manda in brodo di giuggiole i redattori
nostrani è 'mea culpa'. «Mea culpa sui pedofili» (Stampa). «Mea culpa del Papa»
(Libero). «Il mea culpa per i preti pedofili » ( Giornale).
L’immagine proposta ai lettori è di un Pontefice schiacciato dai sensi
di colpa, attanagliato dalla mancata vigilanza... del tutto assente,
non insufficientemente vigilante. Ah, gli avverbi stralunghi della nostra
lingua bella, ma scomoda. Specialmente per i tabloid: poche colonne, parole
brevi.
E l’accoglienza? Bel duello tra Marco Ansaldo della Repubblica e Andrea
Tornielli del Giornale. Entrambi inviati. Tutti e due presenti.
Che cos’hanno visto? Ansaldo ammette che a salutarlo c’erano fedeli
«da ore in attesa», e poi precisa: «C’erano più di 60mila persone per la
Messa a Bellahouston Park». Molto più spazio lo dedica, in coda, ai
dissidenti: «Una settantina di contestatori ha agitato in aria alcuni
preservativi mentre il Papa faceva il suo discorso».
Una settantina in mezzo a più di 60mila, dunque.
Tornielli fornisce una versione leggermente diversa.
Parla di 70mila fedeli alla Messa, e qui la differenza è minima.
Ma subito precisa: «Da ieri i protagonisti della visita papale sono loro,
non i gruppi di protesta, vocianti e corteggiati dai media, ma non così
consistenti come si vuole far credere: nell’area riservata a loro
accanto al castello di Edimburgo, dove erano previsti una settantina di posti,
c’erano soltanto una decina di ragazzi che hanno agitato dei preservativi
al passaggio del corteo papale».
Settanta o dieci? Settanta i posti o i contestatori? Alla Messa o
al passaggio del corteo?
A dirimere la questione è forse l’articolo anonimo del Foglio che racconta
la diretta della Bbc. Dopo lo «tsunami mediatico di articoli iper critici e
di trasmissioni televisive tendenziose», il Papa sbarca, e si capisce
«che la lunga ed eccellente diretta della Bbc avrebbe prodotto un altro esito.
E che contrasto: dopo gli astiosi commenti nelle ultime settimane degli
intellettuali atei e dei membri degli 'special interest group' che per un
motivo o per l’altro ce l’hanno a morte con il Vaticano,
sentire i morbidi e rispettosi toni del gallese Huw Edwards, il principale
anchorman di Bbc 1 News, commentare l’evento con la tipica puntualità
riservata per i grandi servizi in esterno del broadcaster di Stato.
Tutta un’altra cosa, un segnale che la permanenza del Pontefice sul
suolo britannico è destinata a risolversi in un successo».
Quasi ce ne stavamo dimenticando: il manifesto dedica al Papa
una decina di righe.
Titolo: «Primo giorno in Scozia tra le gaffe».
Per il giornale, sarebbe una gaffe l’accostamento tra ateismo e nazismo.
Ma solo perché ha suscitato l’ira della National Secolar Society.
Ah, questo Papa dalla gaffe facile.
Sui quotidiani italiani sintesi sbrigative limitate alle frasi pronunciate
in aereo «Ottima invece la cronaca della Bbc»
Gino Lucrezi
2010-09-19 00:41:35 UTC
Permalink
Post by Giovanni Caluri
Credo doveroso riportare questo articolo.
Se non altro per avere un'idea di come funziona
il giornalismo Italiano.
Ahime`, il giornalismo in Italia e` specie in pericolo.

Per un confronto, ho guardato anche "Il Fatto Quotidiano" di venerdi`.

Nel titolo non c'e` riferimento alla frase del Papa (che invece viene
riportata, senza tagli, nel corpo dell'articolo).

Il titolo e` "Niente doccia scozzese per Ratzinger che chiede scusa".

Mi pare tutto sommato corretto; la frase pronunciata sull'aereo e` un
modo di chiedere scusa, ma si chiarisce che non c'e` stata la "doccia
scozzese" che molti prevedevano (anche se non in questi termini). Sempre
nel corpo dell'articolo non ci sono numeri su presenti o contestatori,
ma questi ultimi vengono caratterizzati con un lapidario "pochi" (e piu`
avanti si dice anche che le contestazioni sono avvenute piu` sul web che
altrove).

Si fa notare come il principe Filippo sia andato ad attenderlo
all'aeroporto "un onore eccezionale per le tradizioni britanniche".
Nell'articolo, quando si parla della Regina, si dimentica di ricordare
che lei e` il capo della Chiesa d'Inghilterra, ma ho il sospetto che
questa finezza sia sfuggita anche a molti degli altri giornali, se non a
tutti.

Nei giorni precedenti ho letto vari articoli molto interessanti che ben
analizzavano la situazione delle varie chiese in Gran Bretagna.

Nel complesso, nonostante Il Fatto non sia un giornale tenero nei
confronti della Chiesa, devo dire che sono soddisfatto della sua
copertura delle questioni.

Gino
Forleo
2010-09-19 10:03:09 UTC
Permalink
il Fatto Quotdiano è diretto da un giornalista cattolico, Antonio Padellaro,
fratello di un ex Capo Agesci , ora impegnato in uno dei tanti movimenti di
ex scout non ancora congluito nel MASCI:
Può parlare liberamente perchè appartiene agli stessi giornalisti e non ad
industriali
Fa una punnlicità limitatissima -
Insegno da molti anni Sessuologia alla università, ho fatto, ho fayyo la
voce omosessualitè e degenearazione sessuale nella enciclopedia filosofica
Bompiani.
La pedofilia fa parte di alterazioni patologiche del Sustema nervoso
centrale, secondo alcuni congenite.....La Chiesa non era prontaad affrontare
questo tema....come non lo era pronto lo scoutismo...anche Inglese ove vi
sono state denunce .........
Romano
----- Original Message -----
From: "Gino Lucrezi" <***@scoutnet.org>
To: <***@scoutnet.org>
Sent: Sunday, September 19, 2010 2:41 AM
Subject: Re: [Masci] Il papa, la pedofilia ed i giornalisti
Post by Giovanni Caluri
Credo doveroso riportare questo articolo.
Se non altro per avere un'idea di come funziona
il giornalismo Italiano.
Ahime`, il giornalismo in Italia e` specie in pericolo.

Per un confronto, ho guardato anche "Il Fatto Quotidiano" di venerdi`.

Nel titolo non c'e` riferimento alla frase del Papa (che invece viene
riportata, senza tagli, nel corpo dell'articolo).

Il titolo e` "Niente doccia scozzese per Ratzinger che chiede scusa".

Mi pare tutto sommato corretto; la frase pronunciata sull'aereo e` un
modo di chiedere scusa, ma si chiarisce che non c'e` stata la "doccia
scozzese" che molti prevedevano (anche se non in questi termini). Sempre
nel corpo dell'articolo non ci sono numeri su presenti o contestatori,
ma questi ultimi vengono caratterizzati con un lapidario "pochi" (e piu`
avanti si dice anche che le contestazioni sono avvenute piu` sul web che
altrove).

Si fa notare come il principe Filippo sia andato ad attenderlo
all'aeroporto "un onore eccezionale per le tradizioni britanniche".
Nell'articolo, quando si parla della Regina, si dimentica di ricordare
che lei e` il capo della Chiesa d'Inghilterra, ma ho il sospetto che
questa finezza sia sfuggita anche a molti degli altri giornali, se non a
tutti.

Nei giorni precedenti ho letto vari articoli molto interessanti che ben
analizzavano la situazione delle varie chiese in Gran Bretagna.

Nel complesso, nonostante Il Fatto non sia un giornale tenero nei
confronti della Chiesa, devo dire che sono soddisfatto della sua
copertura delle questioni.

Gino
Forleo
2010-09-19 10:15:57 UTC
Permalink
Molti di noi del Masci hanno potuto avere a casa L'Avvenire,,,Io sono stato
abbonato ed ora mi abbono nuovamente:
L'attuale direttore che forse molti di voi hanno ascoltato al mattino su
Radio RAI 3 , Marco Tarquini è stato Capo Clan,e sta dando un volto al
giornale molto più vicino a chi lo legge......
I giornalisti, anche quelli che non scrivono nei giornali della
Confindustroia, dei Partiti, o di alcuni padroni, esprimono la propria
opinopne ed il proprio punto di vistam ma spesso non contrastano le idee ed
i valori del giornale per il quale scrivono......L'Avvenire è il giornale
deila CEI e quando uno lo legge sa che è un giornale che esprime il
pensiero della gerarchia ecclesiastica italiana.......Abbonatevi proprio per
questo. Romano
----- Original Message -----
From: "Giovanni Caluri" <***@gmail.com>
To: "'Discussioni sul MASCI [italiano]'" <***@scoutnet.org>
Sent: Saturday, September 18, 2010 10:01 PM
Subject: [Masci] Il papa, la pedofilia ed i giornalisti
Post by Giovanni Caluri
Credo doveroso riportare questo articolo.
Se non altro per avere un'idea di come funziona
il giornalismo Italiano.
Non mi risulta che Avvenire sia letto molto nel
nostro ambiente...
E NOI?
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.---.
(..¦..)
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.......GioVanni- Caluri
(Lupo Volante)
ScoutTag Regina Margherita (TO) (MASCI) A.S.
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Avvenire - oggi, Sabato 18 Settembre 2010 pagina 4
Sulla stampa solo pedofilia. Il viaggio ridotto a un «mea culpa»
periscopio
di Umberto Folena
Gli avverbi? Tutti sotto stretto controllo. Specialmente quelli lunghini.
Altrimenti rischiano di sparire. Prendiamo il Santo Padre.
E la pedofilia.
«L'autorità della Chiesa non è stata sufficientemente vigilante e decisa e
veloce».
Sufficientemente... avverbio lungo e scomodo, un tiranno mangiaspazio
per i titoli.
Meglio correggere il Papa.
La Repubblica opta per l'abolizione: «La Chiesa non ha vigilato».
Non ha vigilato affatto, non ha vigilato per niente. Omissione totale.
La Stampa a ruota: «Non abbiamo vigilato».
Libero non conosce le mezze misure: «Non abbiamo vigilato».
Anche il Giornale: «La Chiesa non è stata vigile».
E il Sole 24 ore: «La Chiesa non ha vigilato».
Il Riformista si modera: «Poco vigilante».
Il Tempo va giù duro: «Non abbiamo vigilato».
Idem il Mattino : «Non abbiamo vigilato».
È sufficientemente chiaro? Una frase detta al volo in volo diventa,
nei titoli dei principali quotidiani italiani, il riassunto
dell'intera prima intensa giornata britannica del Papa.
Scelta che neanche i più diretti interessati, i quotidiani inglesi,
hanno fatto: «Missione improbabile » è il titolo di prima di
The Independent, che evoca una parabola: «Il suo messaggio è
destinato a cadere su terreno sassoso?».
E The Times, nei giorni in cui il Regno ricorda i 70 anni dalla
Battaglia d'Inghilterra, titola: «La battaglia della fede.
Il Papa chiama il popolo britannico ad abbracciare i valori della fede».
E proprio questo è stato il senso della prima giornata di Benedetto XVI.
Invece un'altra espressione che manda in brodo di giuggiole i redattori
nostrani è 'mea culpa'. «Mea culpa sui pedofili» (Stampa). «Mea culpa del
Papa»
(Libero). «Il mea culpa per i preti pedofili » ( Giornale).
L'immagine proposta ai lettori è di un Pontefice schiacciato dai sensi
di colpa, attanagliato dalla mancata vigilanza... del tutto assente,
non insufficientemente vigilante. Ah, gli avverbi stralunghi della nostra
lingua bella, ma scomoda. Specialmente per i tabloid: poche colonne,
parole
brevi.
E l'accoglienza? Bel duello tra Marco Ansaldo della Repubblica e Andrea
Tornielli del Giornale. Entrambi inviati. Tutti e due presenti.
Che cos'hanno visto? Ansaldo ammette che a salutarlo c'erano fedeli
«da ore in attesa», e poi precisa: «C'erano più di 60mila persone per la
Messa a Bellahouston Park». Molto più spazio lo dedica, in coda, ai
dissidenti: «Una settantina di contestatori ha agitato in aria alcuni
preservativi mentre il Papa faceva il suo discorso».
Una settantina in mezzo a più di 60mila, dunque.
Tornielli fornisce una versione leggermente diversa.
Parla di 70mila fedeli alla Messa, e qui la differenza è minima.
Ma subito precisa: «Da ieri i protagonisti della visita papale sono loro,
non i gruppi di protesta, vocianti e corteggiati dai media, ma non così
consistenti come si vuole far credere: nell'area riservata a loro
accanto al castello di Edimburgo, dove erano previsti una settantina di
posti,
c'erano soltanto una decina di ragazzi che hanno agitato dei preservativi
al passaggio del corteo papale».
Settanta o dieci? Settanta i posti o i contestatori? Alla Messa o
al passaggio del corteo?
A dirimere la questione è forse l'articolo anonimo del Foglio che racconta
la diretta della Bbc. Dopo lo «tsunami mediatico di articoli iper critici
e
di trasmissioni televisive tendenziose», il Papa sbarca, e si capisce
«che la lunga ed eccellente diretta della Bbc avrebbe prodotto un altro
esito.
E che contrasto: dopo gli astiosi commenti nelle ultime settimane degli
intellettuali atei e dei membri degli 'special interest group' che per un
motivo o per l'altro ce l'hanno a morte con il Vaticano,
sentire i morbidi e rispettosi toni del gallese Huw Edwards, il principale
anchorman di Bbc 1 News, commentare l'evento con la tipica puntualità
riservata per i grandi servizi in esterno del broadcaster di Stato.
Tutta un'altra cosa, un segnale che la permanenza del Pontefice sul
suolo britannico è destinata a risolversi in un successo».
Quasi ce ne stavamo dimenticando: il manifesto dedica al Papa
una decina di righe.
Titolo: «Primo giorno in Scozia tra le gaffe».
Per il giornale, sarebbe una gaffe l'accostamento tra ateismo e nazismo.
Ma solo perché ha suscitato l'ira della National Secolar Society.
Ah, questo Papa dalla gaffe facile.
Sui quotidiani italiani sintesi sbrigative limitate alle frasi pronunciate
in aereo «Ottima invece la cronaca della Bbc»
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Forleo
2010-09-19 10:06:47 UTC
Permalink
----- Original Message -----
From: "Giovanni Caluri" <***@gmail.com>
To: "'Discussioni sul MASCI [italiano]'" <***@scoutnet.org>
Sent: Saturday, September 18, 2010 10:01 PM
Subject: [Masci] Il papa, la pedofilia ed i giornalisti
Post by Giovanni Caluri
Credo doveroso riportare questo articolo.
Se non altro per avere un'idea di come funziona
il giornalismo Italiano.
Non mi risulta che Avvenire sia letto molto nel
nostro ambiente...
E NOI?
--
.---.
(..¦..)
-_______..¦.._______-
(-.-<_..\.¦./.._>-_-)
..-_-<_..\+/._>-_-
.......GioVanni- Caluri
(Lupo Volante)
ScoutTag Regina Margherita (TO) (MASCI) A.S.
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Avvenire - oggi, Sabato 18 Settembre 2010 pagina 4
Sulla stampa solo pedofilia. Il viaggio ridotto a un «mea culpa»
periscopio
di Umberto Folena
Gli avverbi? Tutti sotto stretto controllo. Specialmente quelli lunghini.
Altrimenti rischiano di sparire. Prendiamo il Santo Padre.
E la pedofilia.
«L'autorità della Chiesa non è stata sufficientemente vigilante e decisa e
veloce».
Sufficientemente... avverbio lungo e scomodo, un tiranno mangiaspazio
per i titoli.
Meglio correggere il Papa.
La Repubblica opta per l'abolizione: «La Chiesa non ha vigilato».
Non ha vigilato affatto, non ha vigilato per niente. Omissione totale.
La Stampa a ruota: «Non abbiamo vigilato».
Libero non conosce le mezze misure: «Non abbiamo vigilato».
Anche il Giornale: «La Chiesa non è stata vigile».
E il Sole 24 ore: «La Chiesa non ha vigilato».
Il Riformista si modera: «Poco vigilante».
Il Tempo va giù duro: «Non abbiamo vigilato».
Idem il Mattino : «Non abbiamo vigilato».
È sufficientemente chiaro? Una frase detta al volo in volo diventa,
nei titoli dei principali quotidiani italiani, il riassunto
dell'intera prima intensa giornata britannica del Papa.
Scelta che neanche i più diretti interessati, i quotidiani inglesi,
hanno fatto: «Missione improbabile » è il titolo di prima di
The Independent, che evoca una parabola: «Il suo messaggio è
destinato a cadere su terreno sassoso?».
E The Times, nei giorni in cui il Regno ricorda i 70 anni dalla
Battaglia d'Inghilterra, titola: «La battaglia della fede.
Il Papa chiama il popolo britannico ad abbracciare i valori della fede».
E proprio questo è stato il senso della prima giornata di Benedetto XVI.
Invece un'altra espressione che manda in brodo di giuggiole i redattori
nostrani è 'mea culpa'. «Mea culpa sui pedofili» (Stampa). «Mea culpa del
Papa»
(Libero). «Il mea culpa per i preti pedofili » ( Giornale).
L'immagine proposta ai lettori è di un Pontefice schiacciato dai sensi
di colpa, attanagliato dalla mancata vigilanza... del tutto assente,
non insufficientemente vigilante. Ah, gli avverbi stralunghi della nostra
lingua bella, ma scomoda. Specialmente per i tabloid: poche colonne,
parole
brevi.
E l'accoglienza? Bel duello tra Marco Ansaldo della Repubblica e Andrea
Tornielli del Giornale. Entrambi inviati. Tutti e due presenti.
Che cos'hanno visto? Ansaldo ammette che a salutarlo c'erano fedeli
«da ore in attesa», e poi precisa: «C'erano più di 60mila persone per la
Messa a Bellahouston Park». Molto più spazio lo dedica, in coda, ai
dissidenti: «Una settantina di contestatori ha agitato in aria alcuni
preservativi mentre il Papa faceva il suo discorso».
Una settantina in mezzo a più di 60mila, dunque.
Tornielli fornisce una versione leggermente diversa.
Parla di 70mila fedeli alla Messa, e qui la differenza è minima.
Ma subito precisa: «Da ieri i protagonisti della visita papale sono loro,
non i gruppi di protesta, vocianti e corteggiati dai media, ma non così
consistenti come si vuole far credere: nell'area riservata a loro
accanto al castello di Edimburgo, dove erano previsti una settantina di
posti,
c'erano soltanto una decina di ragazzi che hanno agitato dei preservativi
al passaggio del corteo papale».
Settanta o dieci? Settanta i posti o i contestatori? Alla Messa o
al passaggio del corteo?
A dirimere la questione è forse l'articolo anonimo del Foglio che racconta
la diretta della Bbc. Dopo lo «tsunami mediatico di articoli iper critici
e
di trasmissioni televisive tendenziose», il Papa sbarca, e si capisce
«che la lunga ed eccellente diretta della Bbc avrebbe prodotto un altro
esito.
E che contrasto: dopo gli astiosi commenti nelle ultime settimane degli
intellettuali atei e dei membri degli 'special interest group' che per un
motivo o per l'altro ce l'hanno a morte con il Vaticano,
sentire i morbidi e rispettosi toni del gallese Huw Edwards, il principale
anchorman di Bbc 1 News, commentare l'evento con la tipica puntualità
riservata per i grandi servizi in esterno del broadcaster di Stato.
Tutta un'altra cosa, un segnale che la permanenza del Pontefice sul
suolo britannico è destinata a risolversi in un successo».
Quasi ce ne stavamo dimenticando: il manifesto dedica al Papa
una decina di righe.
Titolo: «Primo giorno in Scozia tra le gaffe».
Per il giornale, sarebbe una gaffe l'accostamento tra ateismo e nazismo.
Ma solo perché ha suscitato l'ira della National Secolar Society.
Ah, questo Papa dalla gaffe facile.
Sui quotidiani italiani sintesi sbrigative limitate alle frasi pronunciate
in aereo «Ottima invece la cronaca della Bbc»
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